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Mottarone: polemiche per lo stop allo sci dopo la vittoria dei Borromeo - 8 Marzo 2014 - 00:47

emanuele
va bene fare i conti al ribasso,ma qui si esagera!! nei sabati e nelle domeniche di bel tempo arrivano almeno 5/600 persone!!!! siamo seri su,per sostenere una tesi non serve stravolgere completamente i fatti! ribadisco,gli impianti di risalita NON sono un buon business,e questi signori non sono stati obbligati dal dottore a intraprendere questa avventura. quanto ai lavoratori,i ragazzi agli skilift vengono pagati a giornata,e il loro costo incide poco (meno di 2 giornalieri cad). quello che "uccide" è il costo dell'energia elettrica,bollette lunari. ma questo lo sanno anche i sassi,se un imprenditore si fa cogliere impreparato da queste cose beh,forse ha sbagliato mestiere. e comunque nulla lo autorizza a non pagare quanto dovuto.

Multe e buon senso - 18 Gennaio 2014 - 17:06

:)) Ho capito. E condivido, ma............
Giordano, ovviamente il fatto di ascriverla nel novero degli inquisitori era solo una battuta, ci mancherebbe altro !!!!! E condivido pienamente il ragionamento che lei ha prodotto parlando della sua esperienza all'estero. Come pure il fatto, (e qui lei condivide con me), che in Italia manca completamente l'educazione civile, con il menefreghismo più becero, per le strade, di autisti, ciclisti e pure pedoni. Però, quello che intendevo io, non è che sia sbagliato rispettare la legge, altrimenti vivremmo in un caos completo, immersi nell'anarchia più sfrenata, ma volevo dire che in alcuni casi, come quello da me citato a Trobaso, e non solo, un agente urbano del traffico può evitare di comminare una multa facendo semplicemente il gesto di cercare 10-20 secondi di tempo il colpevole dell'infrazione, solo pigiando un campanello. Non chiedo di più. Ovviamente se il colpevole non si presenta e non sposta subito la sua auto, a quel punto la multa sarebbe inevitabile e meritata. Due anni fa ero solito, come tutti, passare per una via di Trobaso, che permette di transitare direttamente dalla piazza alla chiesa, ed appena giunto quasi davanti alla stessa chiesa, due vigili mi hanno fermato, in coda ad altri numerosi automobilisti. Pensavo ad un controllo di documenti. Invece hanno multato tutti, perchè il giorno prima, senza segnalazioni della novità, avevano posto il divieto di transito/accesso per i non residenti, dietro lamentele degli abitanti locali. Inutile che tutti avessimo detto ai vigili che in buona fede non lo sapevamo, essendo una vera e propria novità inaspettata, e che non era stato posto preavviso del nuovo divieto. Quella mattina è avvenuta una vera e propria strage nei confronti di un numero di automobilisti che non riesco ad immaginare, perchè i due vigili si erano posti in fondo alla via, in modo che tu li potessi vedere solo quasi al termine della strada, ed in modo occultato. La contravvenzione era di 74 Euro, cioè una giornata di sudato e ben retribuito lavoro. Tra l'altro io ero, come penso altri, disoccupato, e la mancanza di sensibilità dei due armigeri non è stato un bel gesto, perchè quella mattina, prevedendo che tutti sarebbero passati ancora da quella via, ignari del repentino cambiamento, senza avviso, della regola, i due vigili alla prima ora avrebbero dovuto fermare tutti, informando sulla novità ed iniziando a dare regolari multe magari dal primo pomeriggio. Oppure, se ho preteso troppo, iniziare a dare multe dal giorno dopo. Evidentemente avevano avuto ordine dal loro superiore di fare cinicamente così, senza se e senza ma, e penso per far fare cassa al comune, deprivato dell'ICI. Ma forse chiedo troppo, se chiedo un pò di buon senso da parte dei gestori pubblici. Che ne pensa ?

Multe e buon senso - 16 Gennaio 2014 - 20:44

punti di vista
caro Vermeer se fosse capitato a me di chiamare i vigili perchè qualcuno aveva parcheggiato davanti al mio garage, non solo avrei preteso che lo sanzionassero ma avrei preteso che chiamasseor il carro attrezzi per salvaguardare il mio diritto. Ora ti conto un fatto:metà anni '80: un mio vicino di casa parcheggia l'auto sulla stradetta privata che accede al mio garage impedendomi l'accesso; essendo strada privata non ho potuto chiamare le forze dell'ordine ma semplicemente ho lasciato la mia macchina ben chiusa dietro la sua e mi sono chiuso in casa. Ho resistito alle sue scampanellate come se non ci fossi e solo al mattino successivo , tanto anche lui non poteva chiedere l'intervento di nessuno trattandosi di area privata;verso le 9.00, quando lui che lavorava in Svizzera aveva ormai perso la giornata, mi sono fatto vivo ed ho liberato la sua auto. Ti assicuro che senza dirsi nulla, da allora non si è più permesso di limitare la mia libertà. Perchè vedi, ho saputo di uno che anni fa ha porto l'altra guancia ma ha fatto una brutta fine: l'hanno messo in croce. Io non ho intenzione di fare la sua fine. E sul fatto che il dovere dei vigili sia quello di farsi dei "giretti", sul modello di quanto avviene al sud, visto che la benzina gliela paghiamo noi, proprio non sono d'accordo. Va bene la carota, ma talvolta da più risultati il bastone.

PdcI: Parachini riutilizza nostre idee - 26 Novembre 2013 - 10:37

Idea affascinante, ma ............
L'idea é affascinante ma di difficile attuazione perché gli attori in campo sono tanti e con interessi contrapposti ........ Il problema fondamentale é che mancano le risorse per fare un parcheggio VERO che sia funzionale al lungolago di Pallanza e pensare di utilizzare quello all'ospedale temo non risolverà il problema e il rischio che si corre é quello del "vorrei ma non posso" ricorrendo a mezze soluzioni che alla fine scontentano tutti e che fanno solo sprecare risorse.......... Pallanza ha bisogno di un progetto che la rivitalizzi 365 giorni all'anno, che crei motivi di interesse di giorno e di sera, d'inverno e d'estate e il parcheggio dell'ospedale purtroppo non risponde a questi requisiti perché gran parte della giornata é occupato. Domanda: un residente in Piazza Garibaldi, una mattina di un giorno qualunque la macchina dove la parcheggia??? Chi deve andare in banca (che notoriamente non é aperta di notte ....) dove parcheggia? Così come chi debba andare nell'Agenzia di Viaggi o al negozio di abbigliamento ......... E gli alberghi dove lasciano i clienti?? La vedo difficile mandare tutti all'ospedale ....... Ho sempre apprezzato Marco Parachini per la argutezza del suo pensiero, mi spiacerebbe vederlo scadere in proposte con soluzioni ad effetto ma di difficile attuazione. Mi chiedo poi, visti i soggetti che lo sostengono, come pensa di fare con di fianco alcuni personaggi già protagonisti della vita amministrativa della città che hanno già dato prova di una pochezza mai vista.

In difesa del CEM - 10 Luglio 2013 - 11:56

Ma mi faccia il piacere
Il CEM , cattedrale nel deserto , idrovora di risorse e ultimo ma non ultimo , fucina di corruzione e lavoro più o meno nero. Come Lei , egregia signora Piera, che vede il CEM come trampolino di lancio di anziani muratori di 50 anni , io vedo l'arrivo di ditte esterne con baldi operai, a volte incapaci, provenienti dai più disparati angoli dell'Europa comunitaria e non...Questura docet, I teatro sarà sicuramente un'opera importante , tuttavia , l'ultramoderno design che viene indicato nei progetti è un pugno nell'occhio del turista che arrivando dal lago vedrà questo panettone a metà strada tra un incubo di Munch e la fantasia del dottor Alemagna e si chiederà dove potrà trascorere una giornata all'aria aperta senza dover stazionare(se è inverno) in albergo , oppure diventare fagiolo in una delle numerose ( si fa per dire) piscine che sono disseminate nel nostro paradiso in terra.Il turismo elitario da lei auspicato mi sembra che a Verbania non possa avere un futuro , L'esempio del Garda è calzato , ma, non sarà certo CEM a risolvere i vari problemi del turismo di questa Città. Cosa serve a Verbania? Una politica turistica aperta al turismo e non riservata ai soliti noti, serve una cultura turistica nella quale non si sentano i turisti americani asserire che una cena in un noto ristorante di Verbania costa come una cena al famoso 21 di New York , servono piccole strutture che attirino le masse e non una "balena bianca" che oltretutto ditruggerebbe l'unica spiaggia della Città. Serve cortesia , professionalità e simpatia , cosa che purtroppo manca .Ci sarebbe un lungo elenco di opere da realizzare, di ristrutturazioni di proprietà Comunali che devono essere rivalutate , servono scuole professionali per attività turistiche , e l'elenco continua ma questo non è il luogo adatto per avviare una discussione esauriente.

PD VCO: Arena, Una spiaggia da "schifo" - 18 Giugno 2013 - 09:18

arena
la Lista civica Cittadini con voi è stata la prima, e non da ora e anche prima del tornado del 25 agosto 2012,a denunciare lo stato di incuria con cui si "gestiva" lo spazio della spiaggia,adesso è facile ed evidente sottolinearne il degrado,ma si resta sempre nella denuncia ,quindi propongo ai cittadini verbanesi che hanno a cuore la loro città,di mettersi in gioco, rimboccarsi le maniche per rendere fruibile la spiaggia, insomma dedichiamo mezza giornata al riassetto dell'area.

Accogliere la diversità: AGAPO risponde ad ARCIGAY e AGEDO - 22 Maggio 2013 - 12:14

risposta ad AGAPO
Agapo e il cambiamento di orientamento sessuale: falsità, ideologia e pregiudizio. Sono queste le persone e le teorie che le Istituzioni vogliono promuovere? “Qualunque trattamento mirato a indurre il/la paziente a modificare il proprio orientamento sessuale si pone al di fuori dello spirito etico e scientifico” Per rispondere all'insieme di pregiudizi e distorsioni che Agapo propone è sufficiente visitare il loro sito nel quale asseriscono tutto quanto è sostenuto nelle teorie riparative:l'omosessualità non porta ad essere felici, le relazioni omosessuali durature e felici non esistono, l'amore tra omosessuali non può essere paragonato a quello eterosessuale, solo l'amore eterosessuale è vero amoreperchè è incontro dell'altro diverso da sé per questioni di genere. Agapo propone proprio i libri di J. Nicolosi ideatore e sostenitore delle teorie riparative. La loro stessa nota parla di cambiamento di orientamento sessuale, ego-distonia e altre distorsioni della realtà. L'omosessualità ego-distonica è prodotta dal pregiudizio sociale. Ovvero una persona non si accetta come omosessuale a causa della società in cui viviamo e delle sue forme di pregiudizio e discriminazione. Qualunque orientamento sessuale ego-distonico deriva dalla non accettazione di sé e l'unica forma terapeutica possibile èaiutare il paziente ad accettarsi (come riportato, tra i moltissimi altri, da Antonella Montano in Psicoterapia con pazienti omosessuali, 2009). Esiste poi la bisessualità, totalmente ignorata perché probabilmente scomoda e allo stesso tempo semplice e fondata risposta alla storia di molti che hanno provato o provano attrazione per lo stesso e l'altrui sesso. Ma desideriamo rispondere non con le nostre sole parole ma con quelle della comunità scientifica dicendo ancora una volta che “le più importanti associazioni scientifiche e professionali internazionali, come l’American Psychological Association e l'American Psychiatric Association, raccomandano di astenersi dal tentativo di modificare l'orientamento sessuale di un individuo e (come recentemente ribadito dal Report of the Task Force on Appropriate Therapeutic Responses to Sexual Orientation dell’American Psychological Association, Washington, D.C., 2009) affermano che le terapie di “conversione” o “riparazione” dell'omosessualità sono basate su teorie prive di validità scientifica e non hanno il sostegno di ricerche empiriche attendibili. È nostro dovere affermare con forza che qualunque trattamento mirato a indurre il/la paziente a modificare il proprio orientamento sessuale si pone al di fuori dello spirito etico e scientifico che anima le nostre professioni, e in quanto tale deve essere segnalato agli organi competenti, cioè agli ordini professionali.” come affermato da più di 2000 tra psichiatri, psicologi, psicoterapeuti ed esperti della salute mentale italiani e che ha tra i primi firmatari il dott. Luigi Palma, presidente dell'Ordine nazionale degli Psicologi, e il Prof. Vittorio Lingiardi Psichiatra e Docente Ordinario di Psicologia Dinamica all'Università La Sapienza di Roma, e consultatibile sul sito espressamente creato noriparative.it Non solo quindi non esistono prove scientifiche della cura dell'omosessualità, ma anche di qualunque forma di trattamento atto a cambiare l'orientamento sessuale. Ovviamente questo non ha nulla a che vedere, come nelle allusioni di Agapo, con la sensibilità verso le persone che soffrono di patologie. Ribaltare la frittata è solo un tentativo disperato di sostenere ragioni ideologiche. La verità è che l'omosessualità non è un disturbo o una forma patologica. Significa promuovere la verità. Il motivo per cui si celebra la giornata Mondiale di lotta all'omofobia il 17 maggio è proprio perché in questa data l'OMS ha cancellato definitivamente l'omosessualità dall'elenco delle malattie e con questo si è cancellato il più grande stigma nei confronti delle persone omosessuali, additate come malate mentali con necessità di cure, trattati medicalmente e con psicofa

Pista di pattinaggio a Intra, polemiche - 7 Novembre 2012 - 07:31

Bene, bravi!
Se la notizia fosse confermata, non dubitando sulla veridicità, il cuore di Intra avrà per molti giorni una bella...discoteca all'aperto. Sia chiaro: nulla in contrario a una pista di pattinaggio su ghiaccio per il divertimento degli adulti e soprattutto per la gioia di bambini e ragazzi; nulla in contrario ai nuovi momenti di aggregazione o anche solo di effimero legame sociale; nulla in contrario all'inevitabile e benvenuto ossigeno per tutto l'indotto del quartiere, dai bar ai negozi, dai ristoranti alle svariate attività commerciali. Però la musica costante e ad alto volume che la pista produce, così come dimostrato in passato, cosa c'entra? All'Arena –interdetta per i lavori del nuovo teatro- c'erano poche abitazioni limitrofe e soprattutto c'era lo sfogo della vasta area del lago che mitigava i decibel in eccesso. Possibile che nessun consigliere ha pensato, oltre al risparmio di tanti euro, che quell'area è “residenziale”? Nessuno ha pensato che la piazza ha una conformazione tale che qualsiasi effetto sonoro al di sopra del normale provochi una eco impressionante? Nessuno ha pensato che lì esiste un quartiere densamente popolato in cui -all'interno di abitazioni vecchie e nuove ma col denominatore comune di avere le pareti perimetrali per nulla isolate acusticamente- vivono persone anziane o malate, lavoratori e lavoratrici che vanno al lavoro quando ancora non albeggia o fanno i turni per cui la parola “riposo” assume un ruolo fondamentale? O forse sì. Proprio perché qualcuno ha considerato le suddette cose ha preferito non riportare la pista ad una Pallanza affamata di vitalità. Vuoi vedere che nei pressi dell'ipotetica collocazione della pista a Pallanza risiede qualche “pezzo grosso” a cui dà fastidio (come a me) veder negato il diritto a riposare tranquillamente dopo una lunga giornata di lavoro? Viceversa, vuoi vedere che nessuno dei decisori risiede in zona ex-PalaTenda per cui non dà alcun fastidio la musica somministrata per molte ore al giorno, 7 giorni su 7, per parecchi giorni continuativi? Già ma loro sono “pezzi grossi” e “decisori” mentre gli abitanti della Sassonia, invece, sono solo degli ottimi pagatori di IMU allo 0,55%...e degli elettori.
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